All'acquisto di una casa all'asta possono seguire diverse incombenze pratiche, necessarie per poter fruire pienamente del bene: tra queste, per esempio, la liberazione di un’immobile all’asta dai beni mobili presenti al suo interno. In questo articolo, vedremo meglio come funziona la rimozione dei mobili dentro una casa all'asta, chi si occupa di questo compito e come gestire la situazione se la casa viene consegnata con ancora gli arredi del vecchio proprietario.
Quando un'abitazione viene venduta all'asta, è comune trovarvi ancora i mobili del debitore esecutato, che con tutta probabilità vi ha abitato fino all'aggiudicazione del bene. Tuttavia, una volta conclusa la vendita, la casa deve essere consegnata libera da qualsiasi oggetto appartenente al vecchio proprietario, affinché colui che l'ha acquistata possa prenderne pieno possesso e fruirne secondo le proprie esigenze. Secondo l'articolo 560 del codice di procedura civile, questo compito spetta però al custode giudiziario, non all'aggiudicatario. Il custode giudiziario emette infatti un'istanza alla parte tenuta al rilascio dei mobili, assegnando un termine di almeno trenta giorni per lo sgombero.
Lo sgombero dei mobili deve avvenire prima della consegna delle chiavi, come stabilito dal decreto di trasferimento, e se ciò non avviene, il compratore può anche agire legalmente nei confronti del custode giudiziario/professionista incaricato alla vendita.
Per quanto concerne la possibilità di trasferire i beni, è opportuno sottolineare che il debitore, di regola, ha il diritto di spostare l'intero corredo della casa all'asta in un'altra ubicazione. Questo comprende una vasta gamma di oggetti, tra cui divani, letti, tavoli, sedie, armadi, soprammobili, utensili e la cucina. Tuttavia, va precisato che tale facoltà può essere limitata nel caso in cui il giudice o il professionista delegato indichi espressamente che il pignoramento coinvolge anche i beni mobili (in questo caso i beni mobili sono venduti assieme all’immobile formando un unico lotto)
Emerge inoltre chiaramente che alcuni elementi sono esclusi da questa possibilità di trasferimento: termosifoni, infissi, pavimenti, caldaie, vasche, porte interne e il portoncino d'ingresso rappresentano infatti delle eccezioni, poiché vengono considerati parte integrante dell'unità immobiliare e la loro rimozione porterebbe soltanto dei danni all’immobile. Pertanto, la loro rimozione non è contemplata dal diritto di trasferimento, rimanendo vincolati all'immobile oggetto di vendita all'asta.
Il peso finanziario dello sgombero dei mobili del debitore è integralmente a carico della procedura, a conferma del fatto che l'aggiudicatario non è chiamato a sopportare alcun onere economico in questa fase. Anche nel caso in cui i mobili siano di proprietà di terzi, è compito del custode giudiziario notificare la procedura di sgombero a spese della stessa procedura e corrispondere le spese per smaltimento o trasloco.
Tuttavia, se la casa acquistata all'asta viene consegnata ancora arredata con i vecchi mobili del debitore, l'aggiudicatario si trova di fronte a due alternative:
Una chiara comprensione del processo di sgombero dell’arredamento di una casa all’asta è fondamentale per evitare incongruenze e gestire efficacemente le fasi successive all'acquisto. Questo approfondimento consente di affrontare in modo consapevole le dinamiche legate alla proprietà appena acquisita, garantendo una transizione senza intoppi e la possibilità di godere appieno del nuovo immobile, trasferendovi agevolmente i propri beni.
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