Descrizione:
BENE 2: Quota pari a 100/100 del diritto di proprietà su lastrico solare ubicato a Roma (RM) - via Colle Terrigno n. 21, scala Unica, interno B, piano 2, di Superficie Lorda pari a 197,03 mq. Detto bene occupa la quasi totalità del livello, ove insistono anche il deposito costituente il bene 1 della presente procedura ed il pianerottolo del vano scala condominiale.
Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio n Fg. 915, Part. 618, Sub. 7, Zc. 4, Categoria F5.
Il lastrico confina nel perimetro, per il lato Nord-Est con area scoperta della particella 618 verso la particella 416, per il lato Nord-Ovest con area scoperta della particella 618 verso la particella 2303, per il lato Sud-Ovest con area scoperta della particella 618 verso via Colle Terrigno e per il lato Sud-Est, per la sua maggiore estensione, con area scoperta della particella 618, verso la particella 2155, salvo altri. Su detto fronte il perimetro del lastrico non è continuo, ma è interrotto dal volume del vano scala con il quale pertanto confina. All’interno del lastrico solare, chiuso per il solo lato Sud-Est dal vano scala, si eleva il volume del deposito pignorato (bene 1), che pertanto confina con il lastrico per tre dei quattro lati del suo perimetro. Il lastrico solare risulta difforme dalla sua rappresentazione catastale e da quanto illustrato nel condono, per la presenza di modifiche consistenti nella realizzazione di un volume coperto, suddiviso da tramezzature in tre ambienti, illegittimamente adibiti a disimpegno, camera e bagno per una superficie lorda di circa 54 mq, e volume di circa 78 metri cubi. L’abuso divide in due porzioni l’area scoperta residua, sulla minore delle quali, è presente un manufatto ligneo, anch’esso abusivo, solo parzialmente prefabbricato, corredato da opere di muratura stabili nel basamento. Tutti i manufatti sopra descritti non sono sanabili e per gli stessi va prevista la demolizione con ripristino della porta di accesso dal vano scala. I costi per detti interventi edilizi finalizzati al ripristino delle condizioni originarie sono stimati in circa € 16.000,00, importo già detratto dal valore di stima. L’area su cui sorge l’edificio ove insistono i beni staggiti è sottoposta a Vincolo legale trascritto il 18 febbraio 2003 al n. 14231 del Registro Generale e al n. 9477 del Registro Particolare, a favore della Soprintendenza Archeologica di Roma, trattasi di vincolo Archeologico “indiretto” ai sensi degli artt. 1, 3, 4 e 21 della L. 1089/1939, Vincolo che segnala l’imposizione di limiti e condizioni dell’utilizzo dell’immobile “vincolato” che, pur non possedendo valore culturale di per sé e non essendo, quindi, soggetto al regime di tutela previsto per i beni culturali (né ad autorizzazione preventiva né a “denuncia” ai fini della prelazione artistica) definisce solo una sorta di asservimento funzionale all’interesse pubblico della integrità delle cose di interesse artistico e storico. La costruzione dell’intero fabbricato su cui insistono i beni staggiti è antecedente al 01/09/1967 ed è stato costruito in assenza della necessaria concessione edilizia, per la quale era stata presentata, presso i competenti uffici del Comune di Roma, in data 31/12/1986, domanda per il rilascio di Concessione Edilizia in Sanatoria protocollata al numero 49237, Protocollo 56204/87 (quattro sotto numeri, uno per ogni abitazione che compone la costruzione) della Ripartizione XV. Per le due abitazioni sottostanti il lastrico, del quale lo stesso costituisce copertura è stato poi rilasciato il relativo permesso in sanatoria. Il deposito costituiva, al tempo, bene comune alle abitazioni. Formalità pregiudizievoli: trascrizione di Vincolo legale in data 18 febbraio 2003 al n. 14231 del Registro Generale e al n. 9477 del Registro Particolare a favore della Soprintendenza Archeologica di Roma. Stato di occupazione: emesso ordine di liberazione.